antropologo
Arjun Appadurai
Antropologo indiano naturalizzato statunitense, è considerato uno dei massimi esponenti degli studi postcoloniali. I suoi lavori, incentrati sulle configurazioni culturali tipiche della modernità prodotte dai processi di globalizzazione, sono riconducibili alla corrente dei Cultural studies.
Ha approfondito il tema della indigenizzazione, vale a dire il processo per cui un oggetto o un comportamento proveniente dall’esterno viene tradotto nella cultura indigena e quindi viene introdotto nella situazione locale.
I suoi studi si basano su ricerche nei villaggi dell’India, ma anche nelle zone povere di Mumbai. Ha proposto lo sviluppo di una antropologia del futuro.
Pubblicazioni
- The Social Life of Things (1986) – La vita sociale delle cose (Meltemi)
- Modernity at Large (1996) – Modernità in polvere (Raffaello Cortina)
- Après le Colonialisme (2001)
- Fear of Small Numbers: (2006)
- The Future as Cultural Fact (2013) –
Il futuro come fatto culturale (Raffaello Cortina) - Banking on Words (2016) – Scommettere sulle parole (Raffaello Cortina)
- Failure (2019) – Fallimento (Raffaello Cortina)
Mumbay (India) 1949
Dal 2004 è professore presso l’università New York school di New York. Fondatore e presidente dell’organizzazione Partners for urban knowledge action and research, nei suoi primi studi si è occupato di religione, agricoltura e cultura di massa in India. Le sue ricerche si sono in seguito focalizzate sulle dinamiche postcoloniali e sui processi di mutamento culturale tipici della modernità e della globalizzazione, sull’impatto dei mezzi di comunicazione di massa nei paesi in via di sviluppo e su tutti quei fattori che concorrono a definire il concetto di modernità diffusa quale condizione permanente percepita dall’individuo moderno in perenne migrazione.
Modernità in polvere
1996
Il futuro come fatto culturale
2013