CONOSCERE E COMPRENDERE
L’essere umano a 360 gradi
Le basi scientifiche del progetto poggiano principalmente sull’antropologia e sulle più recenti analisi degli scenari socio-economici, etici e politici.
Per la dimensione riflessiva i riferimenti sono la psicologia del profondo
e la dimensione creativa e artistica delle immagini.
Tim Ingold
Antropologo
Sua l’idea di leggere l’uomo in chiave evolutiva biologica applicata all’antropologia
James Hillman
Psicologo analitico
Ha valorizzato il concetto di vocazione individuale come attributo di ogni essere umano
Nora Bateson
Epistemologa
Dirige un centro di ricerca multidisciplinare su sistemi complessi e cambiamento sociale
Kate Raworth
Economista
Promotrice della cosiddetta ‘economia della ciambella’ basata su sostenibilità e inclusione
Philippe Descola
Antropologo
Ha evidenziato il tema dei diritti dei collettivi non umani (animali, vegetali, ambiente in generale)
Gregory Bateson
Epistemologo
Ha incoraggiato la coniugazione della ricerca scientifica con la sensibilità artistica
Francesco Remotti
Antropologo
Per primo ha usato il termine antropopoiesi per indicare le tecniche di costruzione di sé
Gary Snyder
Poeta
Divulgatore dell’ecologia profonda e dell’integrazione poetica fra oriente e occidente
Paolo Mottana
Filosofo dell'immaginazione
Ideatore dell’educazione diffusa e della pedagogia immaginale per coltivare lo sguardo e la visione
Arjun Appadurai
Antropologo
Fautore dell’antropologia del futuro e del potenziamento della capacità di avere aspirazioni
Lynda Gratton
Sociologa e psicologa
Ha studiato le conseguenze dell’allungamento delle aspettative di vita dei giovani
Alain Touraine
Sociologo
Sostiene il ruolo e il valore della responsabilità etica e sociale nel mondo post-industriale
“Le migliaia di modi di vivere la condizione umana sono in effetti
altrettante prove viventi che la nostra esperienza presente non è la sola possibile.
L’antropologia non ci fornisce degli ideali di vita alternativi,
ma ci offre la prova che altre vie sono possibili […].
Ci mostra che l’avvenire non è un semplice prolungamento lineare del presente,
che è piuttosto gravido di potenzialità inespresse
di cui noi dobbiamo immaginare la realizzazione.”